Elezioni comunali del 18 aprile 2021
Le mie priorità per il Comune di Bellinzona
Negli ultimi anni sono state poste le basi per ridare al Bellinzonese il ruolo di agglomerato considerato, dinamico e propositivo, in vista delle grandi sfide con cui si deve confrontare, ora rese ancor più difficili dalle conseguenze del COVID-19. Nelle ultime due legislature, dopo anni conflittuali, è stata ristabilita la necessaria collaborazione con il Cantone e nella regione, ad immagine di quanto realizzato, ad esempio, per la mobilità pubblica e con la volontà espressa dalla maggioranza dei cittadini di Bellinzona, Camorino, Claro, Giubiasco, Gnosca, Gorduno, Gudo, Moleno, Monte Carasso, Pianezzo, Preonzo, Sant’Antonio e Sementina di dare vita, oramai quattro anni fa, a alla Nuova Città di Bellinzona.
Nuova Città che ha mosso i primi passi durante la legislatura che sta volgendo al termine, caratterizzata dall’organizzazione del nuovo Comune e dall’implementazione dei servizi al cittadino, ma anche dalla definizione e dall’avvio degli investimenti e dei progetti strategici per il futuro nostro, dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Si tratta ora di concludere la fase organizzativa, correggendo le criticità emerse e ritrovando la stabilità finanziaria una volta passata la pandemia, così come, parallelamente, dare slancio al nuovo Comune, impegnandosi a garantire le condizioni di base e far fiorire le eccellenze, grazie a cui la nostra regione ha tutte le carte in regola per potersi affermare a beneficio di tutta la popolazione e della sua qualità di vita.
Le condizioni quadro da garantire
È impensabile aspirare a progredire se non vengono garantiti i bisogni di base dei cittadini e dei singoli quartieri, comprensivi di sicurezza pubblica e coesione sociale, adeguate infrastrutture di mobilità pubblica, privata e dei dati, uno sviluppo sostenibile del territorio e, in definitiva, quale fine ultimo, un’alta qualità di vita.
Nel corso della prima legislatura, dopo l’aggregazione comunale del 2017, sono state poste le basi per il buon funzionamento del nuovo Comune e della sua amministrazione. Non ancora tutto funziona al meglio e, dopo nemmeno quattro anni di lavoro, è normale che vi siano ancora margini di miglioramento. Anche nel corso della prossima legislatura sarà quindi necessario – verificando e correggendo, secondo un sistema strutturato di controllo della qualità, quanto ancora non funzionasse o si potesse fare meglio – continuare con l’implementazione e organizzazione dei servizi in modo che siano performanti, con la necessaria attenzione per tutte le singole componenti interne ed esterne all’amministrazione che ne concorrono al buon funzionamento: enti autonomi, associazioni di quartiere, patriziati, parrocchie, società sportive, associazioni ed altre istituzioni pubbliche o private.
Per questo, il Municipio deve impegnarsi a portare a termine i lavori di organizzazione (anche delle finanze, cercando in particolare di stabilizzare la spesa pubblica) del nuovo Comune, nel rispetto e valorizzando i dipendenti, i singoli quartieri e l’intera popolazione dei tredici ex Comuni, ora quartieri aggregati.
La sicurezza pubblica e quella sociale stanno alla base della qualità di vita del singolo cittadino.
Per questo, il Municipio deve impegnarsi a:
- garantire la necessaria sicurezza della proprietà e personale, compresa la sicurezza sulle strade in particolare degli utenti più deboli come bambini e anziani, così come degli spazi, dei beni e delle istituzioni pubbliche mediante un corpo di polizia comunale attivo secondo principi di prossimità e un corpo dei pompieri che dispongano delle necessarie risorse umane e materiali;
- garantire la necessaria sicurezza e coesione sociale tramite servizi sociali adeguati, attivi secondo il principio della sussidiarietà.
La libertà di movimento è una delle condizioni quadro principali per un adeguato sviluppo economico, sociale e culturale. L’apertura della Galleria di base del San Gottardo nel 2016 e di quella del Monte Ceneri nel 2020 pongono il Bellinzonese in posizione privilegiata. L’asse ferroviario – in realtà principalmente pensato per il trasporto di merci, per il qual motivo bisogna insistere con forza nei confronti della Confederazione per anticipare il completamento di AlpTransit con la circonvallazione del Bellinzonese – migliorerà l’accesso internazionale e nazionale da e per Bellinzona, offrendo pure l’infrastruttura di base per un ulteriore sviluppo della mobilità pubblica regionale sul modello della S-Bahn d’Oltralpe. Attorno ad esso la mobilità pubblica su gomma deve garantire adeguati collegamenti su tutto il territorio comunale e quella privata godere di infrastrutture consone, nel segno della libera scelta e combinazione dei diversi mezzi di trasporto.
A fronte di cambiamenti così epocali e repentini, il territorio del nuovo Comune dovrà essere pianificato in modo attento e sostenibile.
Per questo, il Municipio deve impegnarsi a:
- proseguire con lo sviluppo della mobilità pubblica su ferrovia (realizzazione del Ticino-metrò con cadenza ogni quindici minuti su Lugano e su Locarno, nuove fermate – come ad esempio in Piazza Indipendenza – e nodi intermodali a Bellinzona e Giubiasco), rispettivamente della mobilità pubblica su gomma, servendo capillarmente tutti i quartieri della nuova Città;
- migliorare la mobilità individuale, sostenendo la realizzazione del semisvincolo di Bellinzona centro e altre misure di velocizzazione del trasporto pubblico e privato sui principali assi di transito;
- completare la rete ciclopedonale dell’agglomerato e promuovere la mobilità dolce quale valida alternativa a quella motorizzata anche per raggiungere il proprio posto di lavoro;
- disegnare la nuova città secondo i principi di uno sviluppo attento e sostenibile del territorio, sulla base di un piano d’azione comunale (masterplan), che funga da base per le revisioni generali degli attuali piani regolatori, convergendo – nel medio-lungo periodo – a un piano regolatore unico, rispettoso delle caratteristiche proprie di ogni quartiere e frazione del nuovo Comune;
- promuovere un migliore sfruttamento dei comparti già edificati o edificabili nella zona urbana centrale per invertire la tendenza dello sfruttamento diffuso del territorio, fra i responsabili dell’aumento del traffico stradale.
Il fine primo – e ultimo – dell’azione politica comunale dev’essere il raggiungimento di un’alta qualità di vita per l’intera cittadinanza del Comune, in modo che vi si abiti, vi si lavori o lo si visiti volentieri, come generalmente è già oggi il caso e come sempre più lo dovrà essere anche in futuro. La Città di Bellinzona ne ha senz’altro le potenzialità!
Le eccellenze su cui puntare
Con la messa in esercizio della Galleria di base del Monte Ceneri alla fine del 2020 – e il conseguente dimezzamento dei tempi di percorrenza tra le maggiori città del Cantone – viene di fatto a realizzarsi quella che da decenni è immaginata come Città-Ticino. La Città di Bellinzona potrà giocarvi un ruolo di primo piano, se saprà sviluppare le eccellenze di cui dispone, creando un circolo virtuoso a livello economico, sociale e territoriale.
Il nome di Bellinzona è mondialmente conosciuto grazie alle scoperte periodicamente pubblicate dall’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) che, assieme all’Istituto oncologico di ricerca (IOR) e al Neurocentro della Svizzera italiana (NSI) dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC), costituisce già oggi un importante polo di ricerca con sede nella nostra città. Attorno a quelle realtà bisogna puntare per sviluppare un autentico centro di competenze e relazioni non solo nella ricerca di base, ma anche in quella applicata che ruoti attorno alla nuova sede in via di realizzazione all’ex campo militare, a quella attuale in via Vela e all’Ospedale San Giovanni, da sviluppare ulteriormente nella sua valenza cantonale.
Per questo, il Municipio deve impegnarsi a:
- sfruttare la nuova sede dell’IRB, IOSI e laboratori dell’NSI all’ex campo militare, promuovendovi attorno un vero e proprio campus della formazione, della ricerca e dello svago, da inserire a pieno titolo nella costituenda facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana;
- costituire, di concerto con il Cantone (fondazione Agire), un tecnopolo biomedicale capace di attrarre nuove imprese attive in quel campo;
- promuovere la realizzazione di un nuovo ospedale regionale di valenza cantonale sul sedime della Saleggina ove trasferire a medio termine l’attuale Ospedale San Giovanni da preservare con l’intera sua offerta attuale e svilupparvi in particolare un Ospedale pediatrico cantonale con ulteriori campi di attività nella medicina di punta.
Con la loro inclusione nell’anno 2000 nel Patrimonio mondiale dell’umanità (UNESCO), i tre castelli di Bellinzona possono contare su un eccezionale mezzo di promozione internazionale. Il recupero di luoghi suggestivi come ad esempio le chiese di San Defendente e San Barnard collegate dal nuovo Ponte tibetano, di Curzùtt, Arami e, si spera a breve, pure di Prada sulla sponda sinistra assieme ai fortini della fame di Camorino, così come della Collegiata e del Corpus Domini nel centro storico di Bellinzona, della chiesa di San Biagio a Ravecchia, fanno del Bellinzonese una regione con tutte le caratteristiche per essere turisticamente interessante e contribuire in tal modo al rilancio del commercio locale.
Per questo, il Municipio deve impegnarsi a:
- valorizzare ulteriormente la fortezza di Bellinzona, composta dai tre castelli e la murata, mediante allestimenti multimediali e la creazione di percorsi tematici ed emozionali che li rendano un’esperienza unica da proporre come attrazione di livello nazionale e internazionale;
- sostenere i progetti di recupero del territorio della montagna di sponda destra (Carasc, da Gudo, San Defendente, Sementina, passando per Curzùtt, Monte Carasso, Carasso, Gorduno e l’Alpe Arami) e di sponda sinistra (con le perle di Prada, i fortini della fame di Camorino e la Valle Morobbia), rispettivamente quelli di rinaturazione del fiume Ticino da realizzare quale autentico parco fluviale da Gudo sino a Moleno;
- favorire la realizzazione di strutture ricettive (in particolare alberghi e centri congressuali) di cui la regione ancora fa difetto;
- sostenere con convinzione il rilancio del commercio locale di concerto con le locali associazioni di categoria, favorendone le condizioni quadro e la promozione coordinata.
Sin da quando ne è divenuta Capitale stabile, Bellinzona è sede principale dell’amministrazione cantonale. Su questa importante presenza – in termini di posti di lavoro e di sinergie – sono stati costituiti negli anni centri di competenza dell’amministrazione pubblica e importanti centri di formazione scolastica e professionale, ora di fronte a un importante sviluppo logistico e organizzativo.
Per questo, il Municipio deve impegnarsi a:
- favorire la presenza dell’amministrazione cantonale e dei propri uffici nella regione sulla base di un chiaro piano logistico del Bellinzonese che ne pianifichi la futura organizzazione ed evoluzione;
- destinare le necessarie risorse umane, finanziarie e logistiche al settore della scuola elementare e dell’infanzia, primo passo per il futuro della nostra società e del mondo formativo superiore;
- collaborare con il Cantone allo sviluppo delle importanti presenze formative di rilevanza cantonale, come ad esempio il Centro professionale tecnico (CPT), l’Istituto cantonale di economia e commercio (ICEC) e il liceo cantonale, in via di ampliamento all’interno del costituendo campus della formazione, della ricerca e dello svago, o il nuovo polo di formazione sanitaria in costituzione attorno alla Scuola specializzata per le professioni sanitarie e sociali (SSPSS) con sede principale a Giubiasco.
Il nuovo Comune non dispone di zone industriali estese. La Città di Bellinzona, anche tramite più incisive iniziative di promozione del territorio, deve puntare su attività innovative, sia in campo privato, sia in quello pubblico e para-pubblico, con l’obiettivo di incrementare l’attrattività imprenditoriale e quindi i posti di lavoro nella regione.
Per questo, il Municipio deve impegnarsi a:
- salvaguardare i posti di lavoro e di formazione nel settore artigianale e industriale presenti sul territorio, promuovendo la regione del Bellinzonese per l’arrivo di nuove attività imprenditoriali di punta tramite un servizio dedicato di marketing territoriale;
- vigilare a che venga realizzato il nuovo stabilimento industriale delle FFS a Castione con le lavorazioni e i posti di lavoro previsti, rispettivamente a che sul sedime attuale venga pianificato il Nuovo Quartiere Officine, secondo principi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, come vero e proprio distretto dell’innovazione, nel quale oltre all’abitazione e ad attività di formazione e socializzazione, si sviluppi un parco tecnologico con il coinvolgimento di aziende private ed istituti accademici e di ricerca cantonali e federali nel quadro dello Swiss Innovation Park, di cui il Ticino fa ora parte grazie all’affiliazione alla sede di Zurigo;
- profilarsi come regione innovativa nel campo della mobilità pubblica, privata e dei dati, investendo sulla connessione generalizzata alla fibra ottica, su un sistema capillare di ricarica per auto elettriche, su nuove tecnologie di propulsione dei bus e su sistemi d’avanguardia per l’informazione all’utenza, facendo capo – quale mezzo della propria politica industriale e digitale – in particolare all’Azienda multiservizi Bellinzona (AMB)